James Bond, agente al servizio di sua maestà britannica, viene mandato in Giamaica per indagare su due omicidi misteriosi. Con una fanciulla locale che si è offerta di fargli da guida, Bond giunge a Crab Key, rifugio del prof. Dent e del dr. No. Catturato, Bond viene a sapere dei loschi piani di No nei confronti dei missili americani, ma con abile colpo di mano fugge con la fanciulla dopo aver distrutto il rifugio.
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Non è certo ancora un Bond itinerante in mezzo mondo, infatti si ferma solo nella Giamaica. Il budget è abbastanza contenuto ma ben utilizzato (non a caso c'è Ken Adam alla scenografia, non un pirla qualsiasi) e fatalmente agli occhi di oggi è invecchiato. Senza dubbio però il gran merito non va soltanto a Terence Young, ma soprattutto al binomio Connery/Bond. Lo si nota subito, è un personaggio che buca lo schermo ed ha un suo antagonista che rimane nell'ombra fino alle fasi finale ma nel quale si percepisce la sua presenza. Inoltre Ursula Andress, prototipo delle Bond Girls, con quell'entrata inscena in bikini che è entrata nell'immaginario collettivo cinematografico. Borccoli e Salzman sicuramente puntavano molto a questo film, tuttavia la prospettiva di un successo così planetario di Licenza di uccidere non credo passasse loro per la mente.